Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere – premesso che:
è diventato clamoroso il caso di via di Portonaccio a Roma, dove, nel maggio 2017, sono state elevate 130.000 multe a causa della riapertura di una “corsia preferenziale-fantasma”. Le stime parlano di altrettante contravvenzioni a giugno, per un totale di circa 250.000 verbali pari ad un valore economico di oltre 23 milioni di euro;
l’annuncio della riapertura della corsia preferenziale è stato comunicato sul sito del Comune di Roma in data 20 aprile 2017, poi corretto in data 2 maggio, ed è stata contestualmente riattivata una telecamera spenta dal 2005;
a quanto si apprende dalla stampa, i cittadini, riuniti in diversi comitati e sui social network, avrebbero presentato quasi 100.000 ricorsi, basati sul fatto che la segnaletica sarebbe rimasta, per almeno due mesi, invariata e quindi non fosse chiaro per i cittadini in transito il nuovo limite alla circolazione;
tali comitati sostengono di essere in grado di dimostrare che la segnaletica orizzontale (le strisce bianche e gialle verniciate sulla carreggiata) sia stata realizzata e resa visibile solo il 12 luglio 2017;
nella Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali del gennaio 2017, vengono riportati i seguenti dati resi noti dalla Corte dei conti nel 2015: i proventi delle multe per infrazione del codice della strada sono stati complessivamente circa 1,6 miliardi, dei quali 563 milioni sono andati ai comuni del Lazio e la gran parte al comune di Roma;
l’articolo 18, comma 3-bis del decreto legge n. 50 del 2017, vigente dal 22 giugno 2017, prevede che per gli anni 2017 e 2018 le province e le città metropolitane (quindi anche Roma) possono utilizzare i proventi di tali multe “per il finanziamento degli oneri riguardanti le funzioni di viabilità e di polizia locale con riferimento al miglioramento della sicurezza stradale”. Una dizione piuttosto vaga, che amplia le possibilità di utilizzo delle risorse rispetto a quanto previsto dal Codice della Strada;
in sede di approvazione del decreto è stato accolto un ordine del giorno (9/4444-A/183. Baldelli) con il quale si impegna il Governo “a varare al più presto una regolamentazione stringente sulla rendicontazione annuale da parte di questi enti in relazione ai proventi delle suddette multe e (omissis) ad approntare un meccanismo sanzionatorio adeguato per chi non depositi il rendiconto e non rispetti l’obbligo del miglioramento della sicurezza stradale”;
le nuove regole sugli autovelox introdotte dalla direttiva sulla sicurezza della circolazione stradale da parte del Ministro dell’interno, Marco Minniti, in data 21 luglio 2017, prevedono strumenti di rilevazione delle infrazioni ben visibili e una chiara segnaletica che avvisi gli automobilisti. Gli elementi della visibilità e della chiarezza della segnaletica stradale sono fondamentali per un corretto rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione e dovrebbero valere in ogni caso di rilevazione di infrazioni con strumenti automatici,
se non ritenga opportuno introdurre disposizioni sanzionatorie a carico delle amministrazioni competenti in materia di circolazione stradale, nei casi in cui queste non informino adeguatamente i cittadini o non segnalino adeguatamente le modifiche alla viabilità, ingenerando in tal modo confusione, incertezze applicative e conseguenti oneri a carico della cittadinanza;
se non ritenga opportuno attuare quanto prima il disposto dell’ordine del giorno accolto n. 9/4444-A/183, a firma dell’interpellante;
come valuti l’accaduto esposto in premessa in relazione alla normativa vigente e al significativo contenzioso in corso.
Simone Baldelli
Sandro Biasotti