TOMMASO FOTI e BALDELLI – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.. – per sapere – premesso che:
- il terremoto che ha colpito a più riprese l’Emilia-Romagna, provocando numerose vittime ed evidenti danni all’intero tessuto economico e produttivo della regione, ripropone nuovamente la questione irrisolta per il nostro Paese della messa in sicurezza del territorio;
- il Ministro interrogato ha sostenuto che per l’attuazione del piano nazionale per la sicurezza del territorio, che potrebbe essere sostenuto «sia con risorse pubbliche che con investimenti privati agevolati» e che sarebbe in grado di fornire adeguate garanzie e piena sostenibilità in caso di eventi sismici o fenomeni idrogeologici, occorrono almeno 15 anni e un costo complessivo pari a 41 miliardi di euro;
- lo stesso Ministro interrogato ha, inoltre, affermato che il medesimo piano potrebbe, peraltro, includere un programma straordinario per l’occupazione giovanile nei settori delle tecnologie ambientali, permettendo la creazione di almeno 60 mila nuovi posti di lavoro per giovani laureati da impiegare nelle imprese che operano nel settore della manutenzione e della gestione della sicurezza del territorio, delle tecnologie energetiche pulite, dell’auto elettrica, della gestione sostenibile delle risorse idriche –:
- se il Governo intenda specificare i contenuti del piano nazionale per la sicurezza del territorio esposto in premessa e, in particolare, quali siano le misure che verranno prese per la tutela e il riassetto del territorio delle zone dell’Emilia-Romagna colpite dagli ultimi eventi sismici.
(3-02314)