PAOLO RUSSO, DI CATERINA e BALDELLI – Al Ministro della salute. – per sapere – premesso che:
- si definisce «triangolo della morte» un’area della provincia di Napoli delimitata dai comuni di Acerra, Nola e Marigliano;
- nel 2004, la rivista scientifica internazionale The Lancet Oncology ha pubblicato uno studio di Kathryn Senior e Alfredo Mazza, dal titolo: «Il “Triangolo della morte” italiano collegato alla crisi dei rifiuti», sostenendo l’alta incidenza di mortalità per patologie tumorali rispetto al resto d’Italia;
- nel 2004, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse attivò sul territorio una campagna aeromagnetica per individuare, attraverso i rilievi geofisici effettuati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e dal Corpo forestale dello Stato, la presenza di rifiuti e sostanze inquinanti nel sottosuolo, fino a 30 metri di profondità, mettendo in evidenza la contaminazione di numerosi ettari di terreno agricolo;
- nel 2006, 16 comuni dell’area nolana furono inseriti tra i siti di interesse nazionale da bonificare e, nello specifico, nel sito di interesse nazionale «litorale domitio flegreo ed agro aversano» già annoverato dalla legge n. 426 del 1998 tra i 50 luoghi italiani da bonificare per «l’alto rischio ambientale»;
- la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, nella relazione finale sulla Campania approvata nel 2006, metteva in evidenza che «il quadro complessivo emerso dalle indagini svolte descrive una situazione di degrado ambientale dei suoli, delle acque e dell’aria, tale da comportare potenziali conseguenze pregiudizievoli per la stessa salute della popolazione residente»;
- nel 2007, l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Istituto superiore di sanità il Consiglio nazionale delle ricerche e la regione Campania hanno monitorato in 196 comuni campani la mortalità per tumori e le malformazioni congenite nel periodo dal 1994 al 2002, evidenziando che «la mortalità per tutte le cause è risultata in eccesso significativo per gli uomini del 19 per cento nei comuni della provincia di Caserta e del 43 per cento nei comuni della provincia di Napoli; per le donne del 23 per cento nella provincia di Caserta e del 47 per cento nella provincia di Napoli»;
- come ricordato nelle più alte sedi istituzionali, è stato assolutamente accertato anche in sede parlamentare che ci sono stati sistematici trasferimenti di rifiuti tossici, altamente pericolosi, da industrie del Nord in territorio campano con l’attiva cogestione da parte della camorra;
- insiste in quell’area un sito da bonificare da oltre 10 anni denominato Agrimonda, deposito di materiali chimici per il quale, dopo la caratterizzazione, ben poco è stato fatto;
- insistono in quella medesima area: diversi siti di «stoccaggio provvisorio» di rifiuti urbani (circa 300.000 tonnellate) tritovagliati ed imballati, che attendono da oltre 5 anni di essere smaltiti, il termovalorizzatore di Acerra e ben tre discariche non bonificate che negli ultimi trenta anni hanno ingoiato i rifiuti, non solo urbani, dell’intera provincia di Napoli per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate;
- il Ministero della salute, con l’Istituto superiore di sanità e la regione Campania, ha posto in essere, su mandato del commissariato straordinario del Governo per l’emergenza rifiuti in Campania, uno studio epidemiologico sulle malformazioni neonatali dei soggetti nati in prossimità delle discariche autorizzate e, più in generale, uno studio sullo stato della salute della popolazione e la gestione dei rifiuti in quei territori;
- uno studio appena pubblicato dalla rivista Gene, rilanciato dai quotidiani regionali ed elaborato da ricercatori della Seconda università di Napoli Federico II sostiene che le donne residenti nei centri di questo territorio hanno il dna più «logoro o più esattamente hanno le estremità dei cromosomi (telomeri) più corte», attribuendo a questa conformazione un più precoce invecchiamento ed una speranza di vita minore –:
- se il Ministro interrogato non ritenga necessario e urgente – anche per un ulteriore e definitivo supporto alla bonifica dei territori in questione, comunque necessaria – promuovere, d’intesa con tutte le autorità competenti, un’approfondita analisi dell’eventuale nesso di causa ed effetto tra la presenza di rifiuti e i danni alla salute patiti dalla comunità, tramite uno studio di profilo epidemiologico da affidare ad un istituto scientifico di chiara fama internazionale.
(3-02238)